Il tema è importante se si pensa a quanto influisca sulle prestazioni e i consumi una carena sulla quale abbiano attecchito - anche in minima quantità - detti microrganismi.
Nelle barche che restano costantemente in acqua il trattamento con una buona antivegetativa sull'opera viva garantisce un'ottima protezione da tale fenomeno degradante.
Ma c'è una consistente quantità di diportisti che vara e ala la propria imbarcazione dal proprio carrello stradale, o sui piazzali dei marina predisposti, senza apporre alcuna antivegetativa: la carena resta così sempre pulita e lucida pronta ad esibire le massime prestazioni in navigazione.
Molti di questi utenti sogliono lasciare all'ormeggio in acqua le loro imbarcazioni nei fine settimana ad esempio dal venerdì sera fino alla domenica sera quando la ripongono sul loro carrello stradale per tornarsene a casa.
Capita ancora che alcuni appassionati lasciano in acqua la barca per un'intera settimana ad esempio in occasione di ponti con delle festività. Infine, in occasione delle agognate ferie annuali, la barca può restare in acqua fino a 3 settimane o più.
Cosa accadrà alle loro carene in questi casi? in quale misura si attiva il fenomeno "marine fouling" nelle loro carene?
E ancora: è vero che detto fenomeno si arresta in tutti i casi in cui la barca è in navigazione? e tale tempo è da sottrarre rispetto a quello con la barca ferma all'ormeggio?
Chi ne sa di più si faccia avanti a beneficio di coloro che desiderano organizzarsi per sottrarre il più possibile le loro carene a detto fenomeno degradante.


