

Secondo me, Bruno, lo devi provare assolutamente, magari lo posso comprare qui, congelare e portarlo nella borsa frigo, magari ci troviamo a mezza strada .....

Strano che non sia così noto, forse in Toscana non c' è ........
Tutti dicono che è un' esca sopraffina, meglio da vivo, ma molti lo congelano tagliato a pezzi, portandosi via di volta in volta la quantità necessaria per la pescata. Ricordo un "allucinante" viaggio in Istria con amici pescatori, dopo una fermata a Muggia per comprare un verme, ho dovuto tenere tra le gambe il secchio con la bestiaccia per tutto il viaggio, è veramente orribile. Però hanno preso un' orata gigantesca ed abbiamo cenato in 7 a sazietà.
Ho trovato un pò di bibliografia su internet, non è assolutamente la tremolina:
Viene impiegato con successo nel Surf Casting poiché durante il lancio e nell’impatto con l’acqua non si sfila dall’amo, data la sua robustezza. La sua caratteristica di fosforescenza lo rendono molto efficace nella pesca condotta nelle ore notturne e su fondali alti dove la luce penetra con difficoltà. La sua caratteristica è anche quella di sanguinare continuamente una volta spezzato, realizzando un forte potere attirante per tutti i pesci di grossa taglia. Le catture più frequenti riguardano grossi saraghi, gronghi, spigole, orate, dentici e tutti i pesci di fondo.
Eunice aphroditois, Nereide o Verme di Rimini o Polichete errante è un verme marino della famiglia degli anellidi. Viene chiamato Verme di Rimini in quanto la pesca di questo verme ( anzi direi la caccia ) viene effettuata molto e da lungo tempo lungo tutta la costa romagnola e a Rimini in particolare. Molto comune, vive interrato lungo le coste di tutto il mediterraneo ( anzi credo del mondo ) dalla profondità di pochi centimetri a quote abissali. Vive tutta la sua vita infilato in buchi lunghi quanto, e più, la lunghezza del verme stesso. Si nutre di materiale organico (alghe, pesci morti) in decomposizione o già decomposti ed è quindi un animale marino ecologico. La sua lunghezza può arrivare ai due metri e mezzo ed il suo diametro a 5 centimetri!! Il maschio ha una lunghezza inferiore a quella della femmina che fra l'altro ha un diametro più grande con sezione ovale anzichè circolare come il maschio.
Ha una coda che si rastrema in modo repentino e che termina con due bargigli. In caso di pericolo
l'animale offre la coda in sacrificio al pesce che lo attacca in modo che poi con il tempo questa ricresca ....
Ha un colore brunastro con iridescenze verdi ed azzurre e punteggiature rosse ed anche gialle che tratteggiano tutto il suo corpo fatto ad anelli della larghezza di massimo due centimetri.
Gli anelli,lateralmente, sono costellati da bargigli con i quali l'animale si muove nella sua tana e che servono ad avere il senso del tatto.
Al calare della sera il verme è fosforescente e quindi visibilissimo.
Cieco, pur essendo molto sensibile alla luce, si procura il cibo, prevalentemente di notte, usando
l'olfatto sviluppatissimo per individuarlo, e comunque, nel raggio di 1 metro dalla tana in cui vive.
La testa-bocca, molto coriacea per il tratto di dieci centimetri, è munita di due robusti rostri a forma
di tenaglia, molto taglienti, che il verme usa per mangiare e, alla bisogna, per difendersi...
Questo perchè tutti i pesci si nutrono a loro volta di lui trovandolo uno dei bocconi più prelibati.
Saraghi, corvine, dentici , orate , gronchi e murene preferiscono di gran lunga inghiottire un pezzo di Nereide che altro...perfino il polipo viene attratto dalla sua iridescenza e dalla bontà delle sue carni...e, se mai lo incontrano nelle loro scorribande, cercano in tutti i modi di afferrarne un pezzo...anche se,
come dirò, è molto difficile sorprenderlo fuori della sua tana....L'essere umano che nel corso del tempo ha provato tutte le esche di questo mondo per riuscire a pescare quanti più pesci possibili, sia come qualità che come quantità, un bel giorno...e chissà quando.... deve essersi imbattuto, sulla battigia, in una Nereide che una mareggiata aveva strappato alla sua tana. A rigore di logica deve averla usata come esca notando che era molto sanguinolenta e che di notte
era fosforescente.... per cui avrebbe attirato molti pesci e anche da molto lontano!!!
I risultati devono essere stati straordinari per cui si deve essere ingegnato per poter catturare questo
verme ed assicurarsi così la migliore esca del mondo e di conseguenza la cattura di splendidi e pregiati pesci. Il vermazzo viene adoperato a tocchetti di un centimetro per armare il "parancale" o "cuonzo" ( filo madre con 100 e più ami ), il quale non viene calato a fondo ma ad un'altezza di circa 1 metro dal fondale e a profondità di circa 10-15 metri. Anche ai giorni nostri è la migliore esca che un pescatore professionista o no possa desiderare di usare! "