Vediamo quale canna è adatta a questa pesca, partendo da una considerazione: la canna deve essere tenuta costantemente in mano, senza appoggiarla, per animare la nostra esca artificiale, per cui la prima caratteristica deve essere la leggerezza.
Se andate nei negozi di pesca vi troverete davanti ad una scelta di canne da Jig abbastanza vasta.
Tenete conto che molte di queste sono concepite per il vertical e quindi dimensionate per artificiali di peso rilevante, per la pesca che facciamo noi basta una canna con potenza da 150 grammi.
La canna a mio avviso più adatta ha una lunghezza da 150 a 180 centimetri, con azione assolutamente parabolica, di conseguenza ben anellata e leggera.
Per vedere se la canna ha un’azione prabolica si fa appoggiare il cimino della canna al soffitto esercitando una modesta pressione si vedrà la canna piegarsi uniformemente per tutta la sua lunghezza, se questo non avviene l’azione non è quella desiderata ed è meglio orientarsi su altri modelli.
G canna per inchiku.JPG
H particolare anellatura.JPG
Anche il mulinello va scelto di un modello abbastanza leggero, eviterei di superare come taglia il 5.000, un 4.000 è l’ideale, un 3.000 è troppo piccolo.
Quello che ho fotografato e che uso, è un 3.500 con un buon carico di multifibre in bobina, con una buona frizione, adatto per prede fino ai tre chili.
mulinello caricato.JPG
Pur salpandolo, con un dentice di cinque chili mi sono trovato un po’ in difficoltà.
Il mulinello andrà riempito con multifibre, evitate assolutamente il nylon, il diametro dovrà essere compreso tra uno 0,20 ed uno 0,25 che abbiano un carico di rottura attorno alle 40 libbre.
Questo perché gli ultimi 8/10 metri dovranno essere in fluorocarbon o fluorite dello 0,40 con un carico di rottura attorno alle 30 libbre.
E’ importante che il differenziale tra il corpo di lenza e il terminale sia di circa 10 libbre, in modo che qualora l’esca si incagli sul fondo, la rottura avvenga nel terminale e non sul multifibre.
multifibre e fluorine.JPG
I nodi di collegamento tra il m.fibre ed il finale ed il nodo che porterà il moschettone vi li propongo in una sequenza fotografica.
Ho scelto questa serie di nodi perché sono tra i più semplici da eseguire però affidabilissimi.
asola per multifibre.JPG
asola perfetta su fluorine.JPG
nodo tra fluorine e moschettone.JPG
montatura e nodi nel loro insieme.JPG
Vi propongo con un’altra sequenza fotografica di come ovviare ad un foro troppo grande in testa all’artificiale salvando tutto l’insieme.
Come prima operazione da fare si dovrà disfare il nodo dell’asola e rifarlo anziché di 2 centimetri di 3 centimetri.
Si procede poi infilando subito una perlina morbida fino a toccare il nodo, si infila l’artificiale col foro grande e si blocca come al solito con la perlina esterna.
A come rimediare al foro grande.JPG
B passare una perlina morbida.JPG
C perilina morbida fino al nodo..JPG
D ripassare l'asola come già visto.JPG
E infilare la perlina esterna..JPG
Parleremo poi di come pescare e quali sono i pesci interessati a questa esca con un po’ di foto.
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