








comincia a trattenere il fiato quando fai le foto! hehebebo ha scritto:Vabbe', ve lo dico... il cugino di Augusto, quello dei 50"... sono io![]()
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No, scherzi a parte, il post è bellissimo e si imparano molte cose che magari un giorno possono tornare utili quando si va per mare![]()
Io di autonomia ho veramente pochissimi secondi ( causa fumo e niente allenamento) ma mi piacerebbe cominciare a fare un po di apnea, che da quanto ho letto, e da come contrariamente pensavo, pure è da prendere molto sul serio, anche quando non si va a -60.
Continuate a raccontare le vostre esperienze e dare consigli, l'argomente è molto interessante
Scommetto che questo già lo fa,per non far muovere la macchina fotografica,ma è solo per un attimo,un pò poco.liuk86 ha scritto:comincia a trattenere il fiato quando fai le foto! hehebebo ha scritto:Vabbe', ve lo dico... il cugino di Augusto, quello dei 50"... sono io![]()
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No, scherzi a parte, il post è bellissimo e si imparano molte cose che magari un giorno possono tornare utili quando si va per mare![]()
Io di autonomia ho veramente pochissimi secondi ( causa fumo e niente allenamento) ma mi piacerebbe cominciare a fare un po di apnea, che da quanto ho letto, e da come contrariamente pensavo, pure è da prendere molto sul serio, anche quando non si va a -60.
Continuate a raccontare le vostre esperienze e dare consigli, l'argomente è molto interessante
...ma a partire da quale profondità è necessario compensare? O è un fatto soggettivo?Kraken ha scritto:La "Compensazione" la manovra di compensazione,quando ci s'immerge in apnea ed con autorespiratore,deve essere fatta poiché la pressione del peso dell'acqua che ci circonda premendo negli unici posti del nostro corpo in cui sono presenti delle cavità,contenenti aria,hanno bisogno di essere equilibrati con delle manovre,che se non eseguite ci portano inizialmente dolori e addirittura la rottura con conseguenze traumatiche dolorosissime anche con postumi invalidanti.Le cavità sono:le membrane timpaniche poste nelle orecchie ed i seni nasali,ovviamente nel naso.Le manovre sono semplici da eseguire e diverse,non bisogna aspettare che arrivi il dolore ma farla appena si avverte la pressione agire nelle orecchie.La prima manovra è quella di tapparsi il naso con indice e pollice e soffiare leggermente,sentirete subito una sensazione di sollievo.Le maschere subacquee sono tutte predisposte anatomicamente proprio per questo. La seconda è ancora più semplice,basta deglutire oppure spingere la lingua sotto il palato.Eseguite quella che vi riesce meglio ed appena immergete la testa sott'acqua.Non immergetevi quando siete raffreddati,naso gola ed orecchie sono collegati tra loro ed i muchi vi impediranno di eseguire bene tali manovre.Non vi è necessità di fare tale manovre in risalita.Spero di essere stato chiaro,se avete altre domande non esitate a porle.![]()
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Appena senti la pressione agire sulla membrana timpanica e comunque è come dici tu varia da un soggetto ad altro.La compensazione, comunque, è una manovra che facciamo normalmente in auto quando ci capita di salire o scendere in quota oppure quando ci capita di viaggiare sugli aerei pressurizzati .vic62 ha scritto:...ma a partire da quale profondità è necessario compensare? O è un fatto soggettivo?Kraken ha scritto:La "Compensazione" la manovra di compensazione,quando ci s'immerge in apnea ed con autorespiratore,deve essere fatta poiché la pressione del peso dell'acqua che ci circonda premendo negli unici posti del nostro corpo in cui sono presenti delle cavità,contenenti aria,hanno bisogno di essere equilibrati con delle manovre,che se non eseguite ci portano inizialmente dolori e addirittura la rottura con conseguenze traumatiche dolorosissime anche con postumi invalidanti.Le cavità sono:le membrane timpaniche poste nelle orecchie ed i seni nasali,ovviamente nel naso.Le manovre sono semplici da eseguire e diverse,non bisogna aspettare che arrivi il dolore ma farla appena si avverte la pressione agire nelle orecchie.La prima manovra è quella di tapparsi il naso con indice e pollice e soffiare leggermente,sentirete subito una sensazione di sollievo.Le maschere subacquee sono tutte predisposte anatomicamente proprio per questo. La seconda è ancora più semplice,basta deglutire oppure spingere la lingua sotto il palato.Eseguite quella che vi riesce meglio ed appena immergete la testa sott'acqua.Non immergetevi quando siete raffreddati,naso gola ed orecchie sono collegati tra loro ed i muchi vi impediranno di eseguire bene tali manovre.Non vi è necessità di fare tale manovre in risalita.Spero di essere stato chiaro,se avete altre domande non esitate a porle.![]()
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Scusami Kraken, ma non parlerei di forza di attrazione terrestre che ci attrae verso il fondale, bensì della compressione delle cavità aeree che ci fa diminuire di volume con la conseguente perdita di galleggiabilità proprio per la legge di Archimede. Infatti il fenomeno è molto più accentuato nei sub che usano la muta di neoprene che come sappiamo è un materiale gommoso costituito da cellule piene di aria le quali più aumenta la pressione più si comprimono. E' chiaro che le variazioni di assetto sono più cospicue nelle profondità prossime alla superficie dove per la legge di Boyle e Mariotte vi sono le differenze di pressioni maggiori. Saluti ClaudioKraken ha scritto:La cintura con la zavorra,è inutile che ve la descrivi la conoscete tutti.La dobbiamo indossare tutti quando c'immergiamo,mi capita spesso d'incontrare persone che quando mi osservano indossarla dicono che non lo farebbero manco per tutto l'oro del mondo.![]()
Facciamo un pò di chiarezza(spero che mi riesca)Un giorno,tanto tempo fa,un certo Archimede stabilì un principio(Di Archimede) e fino a quando qualcuno non farà un'altro pricipio che dirà il contrario,dobbiamo sottostarvi
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sia quando c'immergiamo che quando siamo a bordo delle nostre barche
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Archimede disse:un corpo immerso in un fluido(nel nostro caso un liquido) riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto pari al peso del volume del fluido spostato.Questo vuol dire che quando siamo in acqua siamo quasi in assetto neutro o qualcuno galleggia inesorabilmente,i grassi e gli ...str..zi
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quindi per immergerci abbiamo bisogno di un pò di zavorra e con la muta subacquea un poco in più. Ma come facciamo a stabilire di quanta zavorra abbiamo bisogno??? Molto semplice entriamo in acqua senza alcuna zavorra e con le attrezzature con cui intendiamo immergerci e ci equilibriamo,basta riempire i polmoni d'aria e dobbiamo galleggiare,svuotandoli lentamente dovremmo cominciare ad affondare se restiamo a galla vuol dire che abbiamo bisogno di un pò di zavorra l'equilibrio si avrà nel momento in cui basterà una piccola pinneggiata per riportarci in superficie,se le utilizziamo altrimenti basterà muovere le gambe,è ovvio che se indossiamo una muta oltre a vincere Archimede dobbiamo vincere anche la spinta galleggiante della muta stessa.Attenzione peò che Archimedeha stabilito che il suo pricipio fino a -10 mt dopodichè va in atto la forza d'attrazione terrestre che ovviamente ci attrae verso il basso e più andiamo profondi e più siamo attratti verso il basso e quindi abbiamo bisogno di alleggerire la zavorra.A questo punto dovremmo entrare in un discorso più professionale e pertanto rimando a più in là ed anche in risposta delle vostre curiosità,se c'è ne saranno
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mamoluc ha scritto:Scusami Kraken, ma non parlerei di forza di attrazione terrestre che ci attrae verso il fondale, bensì della compressione delle cavità aeree che ci fa diminuire di volume con la conseguente perdita di galleggiabilità proprio per la legge di Archimede.
Hai ragione Claudio,non ho tirato in ballo Boyle e Mariotte,e la legge sui gas,ci volevo arrivare per gradi ma forse ho sbagliato.Parlacene tu,se vuoi.mamoluc ha scritto:Scusami Kraken, ma non parlerei di forza di attrazione terrestre che ci attrae verso il fondale, bensì della compressione delle cavità aeree che ci fa diminuire di volume con la conseguente perdita di galleggiabilità proprio per la legge di Archimede. Infatti il fenomeno è molto più accentuato nei sub che usano la muta di neoprene che come sappiamo è un materiale gommoso costituito da cellule piene di aria le quali più aumenta la pressione più si comprimono. E' chiaro che le variazioni di assetto sono più cospicue nelle profondità prossime alla superficie dove per la legge di Boyle e Mariotte vi sono le differenze di pressioni maggiori. Saluti ClaudioKraken ha scritto:La cintura con la zavorra,è inutile che ve la descrivi la conoscete tutti.La dobbiamo indossare tutti quando c'immergiamo,mi capita spesso d'incontrare persone che quando mi osservano indossarla dicono che non lo farebbero manco per tutto l'oro del mondo.![]()
Facciamo un pò di chiarezza(spero che mi riesca)Un giorno,tanto tempo fa,un certo Archimede stabilì un principio(Di Archimede) e fino a quando qualcuno non farà un'altro pricipio che dirà il contrario,dobbiamo sottostarvi
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sia quando c'immergiamo che quando siamo a bordo delle nostre barche
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Archimede disse:un corpo immerso in un fluido(nel nostro caso un liquido) riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto pari al peso del volume del fluido spostato.Questo vuol dire che quando siamo in acqua siamo quasi in assetto neutro o qualcuno galleggia inesorabilmente,i grassi e gli ...str..zi
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quindi per immergerci abbiamo bisogno di un pò di zavorra e con la muta subacquea un poco in più. Ma come facciamo a stabilire di quanta zavorra abbiamo bisogno??? Molto semplice entriamo in acqua senza alcuna zavorra e con le attrezzature con cui intendiamo immergerci e ci equilibriamo,basta riempire i polmoni d'aria e dobbiamo galleggiare,svuotandoli lentamente dovremmo cominciare ad affondare se restiamo a galla vuol dire che abbiamo bisogno di un pò di zavorra l'equilibrio si avrà nel momento in cui basterà una piccola pinneggiata per riportarci in superficie,se le utilizziamo altrimenti basterà muovere le gambe,è ovvio che se indossiamo una muta oltre a vincere Archimede dobbiamo vincere anche la spinta galleggiante della muta stessa.Attenzione peò che Archimedeha stabilito che il suo pricipio fino a -10 mt dopodichè va in atto la forza d'attrazione terrestre che ovviamente ci attrae verso il basso e più andiamo profondi e più siamo attratti verso il basso e quindi abbiamo bisogno di alleggerire la zavorra.A questo punto dovremmo entrare in un discorso più professionale e pertanto rimando a più in là ed anche in risposta delle vostre curiosità,se c'è ne saranno
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Il rischio embolia esiste,come esiste il rischio di andare sotto un auto o precipitare con un aereo,è chiaro che se uno s'immerge senza conoscere le nozioni basilari dell'immersione e ancor più importante senza aver frequentato nessun corso sub facendo di testa propria e andando oltre i limiti di un immersione in curva di sicurezza allora il rischio cresce esponenzialmente.Di incidenti,per embolia,c'è ne sono ma non tanti fortunatamente e possono capitare sia per errore umano che per fatalità ma questo molto raramente.Quello che posso dirti e dire a tutti con tranquillità che facendo un corso e mantenendosi nei limiti della curva di sicurezza i rischi embolia sono quasi zero.vic62 ha scritto:Parlando di immersioni, ciò che ha sempre suscitato in me il maggior timore è il rischio di embolie. Anzi, in verità è proprio questo che mi ha tenuto lontano dalla ricorrente tentazione di iscrivermi ad un corso per il brevetto. A giudicare dalla discreta frequenza con cui si verificano incidenti al riguardo non sembra un timore del tutto ingiustificato. Si tratta sempre di errore umano o c'è comunque la possibilità che accada il peggio anche se si adottano tutte le cautele previste?
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Rileggi bene, Andrea. Il discorso di mamoluc non fa una grinza, lui parlava del rischio di effettuare apnee in risalita dopo aver usato i "bombolini", magari per disincagliare un'ancora.AndreaTS ha scritto:Un 'unica nota, Mamoluc, agli apneisti quanto da de raccontato non può accadere almeno che non insufflino aria in profondità, cosa che almeno di non portarsi dietro degli autorespiratori non può accadere almeno che io non abbia capito male quanto da te descritto.