LA MINUTERIA
Occorrono alcuni moschettoni con girella, robusti ma piccoli che troverete facilmente in tutti i negozi di pesca, piombi ad oliva da 15/20/30 grammi, alcuni tubetti in silicone salvanodi, perline con foro poco più grosso di uno 0,40, filo di cotone per nodino di stopper, ago Stonfo per sarde, pinze per slamare.
PREPARIAMO LA LENZA
Siamo finalmente arrivati sulla nostra posta scelta per questa pesca, abbiamo buttato l’ancora e siamo fermi, è il momento di preparare la canna.
Innestiamo il mulinello e passiamo il nylon attraverso gli anelli, ricontrollaiamo due volte di non averne saltato nessuno.
Tenendo il nylon in mano che fuoriesce dall’apicale, allunghiamo la canna avendo cura che i pezzi siano ben bloccati dalla loro conicità, specialmente il cimino.
Infiliamo la perlina ferma stopper, poi il galleggiante ed infine un piombo di 10 grammi inferiore alla portata del galleggiante.
Mettiamo ora un pezzetto di tubetto in silicone salvando ed infine leghiamo sotto a tutto questo il moschettone.
Perché un moschettone e non una girella? Perché il terminale dovrà essere rimosso dal moschettone per l’nnesco dell’esca: una sarda.
A monte di tutto questo, con il filo forte in cotone facciamo il nodo di stopper, eccoci pronti, si ma a quale profondità peschiamo?
La nostra azione è rivolta ai pelagici che normalmente preferiscono muoversi non in prossimità del fondo e comunque non sono legati a questo come i dentici ed i prai.
Io mi comporto così sul fondo che prediligo che è circa 30 metri.
Inizio dando 10 metri di fondo, l’altro amico 15 metri e se siamo in tre l’ultimo sui 20, poi ci regoliamo secondo le mangiate.
Se pescate da soli dovrete trovare da voi la profondità più gradita.
Prima di parlare dell’azione di pesca, ma più che altro della pastura base essenziale per il light, posto tre foto due delle quali si riferiscono all’innesco.
Continua.
La trappola.JPG
Come innescare la sarda.JPG
Sarda innescata..JPG