Quanto nelle giornate di forte maestrale tutti stavano tranquilli e quieti in spiaggia, io qualche volta saltavo sul mio gommone per uscire e giocare a scavalcarle, surfarle, prenderle di prua e di poppa, cercando le andature migliori e divertendomi al tempo stesso.
Ma i mostri di cui voglio parlare sono altra cosa. Mi affascinano perché… mostri … ma non vorrei MAI incontrarne uno in mezzo al mare.

Parlo delle onde anomale.
Onde anomale e Tsunami
Vorrei subito fare una distinzione in due grosse categorie:
1. le onde anomale intese come tsunami (che letteralmente significa “onda di porto”, ovvero l’onda che oltrepassava le protezioni del porto)
2. le onde anomale generate da perturbazioni legate a vento in combinazione con correnti, profili del fondo e propagazione dei treni d’onda (per molti versi più complesse degli tsunami).
Le prime sono dovute a perturbazioni sismiche o a crolli di materiale nell’acqua e hanno dinamiche di generazione, trasmissione del moto, ampiezza (altezza), lunghezza e velocità d’onda completamente diverse dalle seconde. Un’onda di tsunami in mare aperto può avere altezza variabile in generale molto bassa, anche centimetri o fino a un metro, una lunghezza d’onda di svariate centinaia di metri o chilometri, e viaggiare a velocità dell’ordine di 800 e più km/h (come un aereo). Solo all’approssimarsi di fondali più bassi rallentano, si elevano in altezza (l’energia cinetica diventa energia potenziale elevando la quota) per poi perdere l'energia penetrando sulla terraferma. Infine gli tsunami, hanno una capacità di penetrazione sulla terraferma mostruosa, proprio per come sono fatte, poiché interessano l’intera altezza della colonna d’acqua sotto di loro e hanno lunghezze d'onda molto lunghe.
Le seconde sono sostanzialmente onde di superficie: la loro energia si costruisce in superficie e la loro formazione riguarda fenomeni di propagazione influenzati da vento, correnti, fondale ma soprattutto moto relativo fra i vari treni d’onda. Infine l’altezza di queste onde in mare aperto può superare i 30 metri.
Perché son molto studiate ?
Sono molto studiate perché comprendere la loro formazione e individuare le aree di mare che hanno caratteristiche tali da facilitarne la loro formazione, aiuta a evitarne il transito delle grandi navi quando le caratteristiche meteomarine rendono probabile la loro presenza, e per studiare e dimensionare le piattaforme petrolifere che possono essere travolte dalla loro forza.
Storia
Le prime storie di sulle onde anomale venivano tramandate dai racconti degli scampati marinai che narravano di “mostri d’acqua” che avevano assalito le loro navi… ma poiché i marinai erano “ballisti” per cultura e spesso pure dei grandi bevitori… le loro storie erano speso relegate a leggende da marinai…
Solo nella seconda metà del 900 e ancor più negli ultimi 20 anni, sono stati condotti studi specifici comprovarti da documentazioni fotografiche che lasciavano pochi dubbi al riguardo. In particolare oggi si associano affondamenti causati da onde anomale in un numero piuttosto drammatico: circa 200 negli ultimi 20 anni!!! (tra naviglio leggero fino a quello pesante): 10 all’anno!!!
Sono anche state individuate zone di mare che statisticamente erano causa di incidenti anche a mega navi che hanno portato a studi piuttosto approfonditi. Fra le zone più famose, per ragioni fisiche diverse, vanno citati il sud Africa e coste della Norvegia.
Teoria spicciola delle onde anomale
Le onde anomale di superficie, si formano essenzialmente per quattro ragioni
1. quando il vento spinge contro una forte corrente (ad esempio in Sud Africa)
2. quando un fondale poco profondo concentra le onde di un punto (ad esempio in Norvegia)
3. per caso. Tradotto: per la combinazione statistica di ragioni ancora non ancora comprese (da cui il 1 evento su 10.000 eventi probabili di onde)
4. quando le onde diventano instabili nella direzione dei treni e, in alcuni punti, possono focalizzarsi più treni che si sommano generando l’onda anomala.
Dove si formano
Onde anomale possono verificarsi in tutto i mari del mondo, ma ci sono alcune aree in cui le onde anomale sono più probabili:
• Sud Africa - onde anomale si verificano al largo della costa orientale del Sud Africa, quando c'è un forte vento che soffia nella direzione opposta a quella di Agulhas forti correnti. (Il Servizio Meteorologico sudafricano ora dà avvertimenti un'onda anomala.)
• Norvegia - la costa della Norvegia è un altro punto caldo in quanto il fondo del mare può mettere a fuoco le onde insieme ai mostri di forma - in caso di maltempo la rotta di navigazione è alterata per evitare queste zone.
• Pacifico - alcune zone del Pacifico sono anche noti per onde anomale, quando tifoni frusta onde fino ad altezze enormi.
Il caso del Sud Africa
Le onde si formano a causa opposizione e tra treni d’onda e corrente.
I treni d’onda arrivano dal sud atlantico in direzione NE e incontrano la corrente di Agulhas (dal nome di capo Agulhas nel Sud Africa) che avanza in direzione opposta a SE. La corrente rallenta i fronti d’onda che avanzano e consento alle onde “dietro” di raggiungere quelle rallentate avanti a loro. Le onde si sommano e, quando l’altezza media delle onde Hs si raddoppia in modo che Hmax/Hs >2 allora si afferma che si è generata un’onda anomala.
Gli studi sono stati condotti sulla piattaforma FA (vedi immagine) che si trova nel mezzo del problema!!!! Utilizzando dei sensori e un registratore di onde per creare un database statistico sulla loro formazione, dimensione e velocità.
La piattaforma è sospesa a 20 metri sul livello del mare e tramite un Wave recorder ha registrato i dati sulle onde che sono transitate.
Il processo di studio dei dati e di previsione di probabilità di onde anomale è il seguente
1. si rilevano i dati di VENTO (direzione e velocità) e sulle ONDE (periodo dei treni d’onda, altezze medie nel tempo
2. la combinazione delle caratteristiche di vento e direzione insieme ai tipi di onde, genera la probabilità di onde anomale con Hmax/Hs <2 (non anomale) o >2, tra 2 e 3, tra 3 e 4 e >4 (onde anomale)
Ne deriva una serie di dati rilevati che legano la probabilità di onde con Hmax/Hs >2 in funzione della velocità del vento (nella figura, ogni stellina è un’onda anomala, accaduta in condizioni di vento non necessariamente proporzionali. SI osserva che la più alta non è accaduta con il vento più forte, anzi il vento era a circa 6 m/sec… decisamente poco). I treni d’onda di mare “morto” che arrivano da una tempesta lontana (il vento era solo 6 m/sec quindi la tempesta non era in corso), sono rallentati dalla corrente opposta e generano onde anomale anche in assenza di vento locale.
Le onde hanno raggiunto statisticamente altezze comprese tra 2 e 15 metri nella maggioranza dei casi, essendo comunque anomale ogni volta che la loro altezza era doppia dell’altezza media (rapporto 2:1) il che, si vede dall'immagine, è accaduto molto spesso.
In alcuni casi hanno superato il rapporto 4:1 e son arrivate fino a valori assoluti misurati di 43 metri !!!!!
Nei casi in cui Hmax/Hs=2 si parla di onde anomale tipiche (frequenti)
Nei casi in cui le onde sono con Hmax/Hs>3 si parla di onde anomale non comuni (rare)
L’onda nel mare medio con altezza media Hs può apparire enormemente più alta d’improvviso.
Si vede nel grafico dove l’altezza media era 4 metri e, d’improvviso, è arrivata un’onda da circa 24 metri!!!
In questo caso l'onda si è rivelata in tutta la sua imponenza in un mare con onde di altezza media poco sopra ai 3 metri... l'onda era di oltre 30 metri!!!!
In questo caso Hmax/Hs era molto elevato, quasi 10, quindi molto raro.
Danni delle onde anomale
La forza che scarica un’onda anomala di 40 metri è spaventosa… parliamo di 16000 tonnellate!!!! Di forza peso…
Questa è la ragione dei danni provocati alle prue delle navi che sono riuscite a tornare in porto!!!
La prua strappata della nave!!! La progettazione delle navi
CI sono studi in simulatori di onde che hanno cominciato a riprodurre l'effetto.
Tuttavia il rischio di onde anomale in incerto. Le navi sono costruite partendo dal presupposto che nella vita di 20 anni non incontreranno mai onde anomale. Ma gli studi recenti dicono che la probabilità di incontrarle è maggiore.
La nuova prova suggerisce che il rischio è più elevato di quanto originariamente pensato, ma i dati sono tutt'altro che conclusivi.
In pratica la probabilità di incontrare onde con Hmax/Hs=2 è molto elevata e certamente può accadere più volte nella vita della nave.
Ma con Hmx/Ms = 3 può capitare una volta ogni 14.5 anni.
Oltre la statistica le rende molto rare.
Fino a quando il rischio non sarà completamente valutato, le compagnie marittime non è probabile che modificheranno i dati di progettazione.
Previsioni delle onde anomale
Un sistema che è stato sviluppato ed è ancora in corso di sviluppo, consiste nel monitorare aree di mare dallo spazio studiando la riflessione radar con satelliti che monitorano le zone più a rischio. Grazie alla riflessione radar è possibile individuare le onde anomale nei treni d'onda e generare dei bollettini d'allerta in tempi che possono consentire le variazioni di rotta.
Nell'immagine si vedono con un colore rosso i rilevamenti di treni di onde che hanno un rapporto tra onda media e onda max che le definisce come anomale (almeno il doppio)
Come al solito vi chiedo scusa per la sbrodolata...



Tuttavia son stati fatti passi in avanti e sono state introdotte molte metodologie di studio per capire questo fenomeno che non è stato classificato così "raro" come si credeva..
