timebandit ha scritto:interessante, vedo che vi ha fatto piacere parlare un po delle vostre prime barche..
MOTIVO DI RIFLESSIONE: secondo voi il motivo per cui ci sono sempre meno persone che si accingono a comprare barche e navigare sono i costi elevati o è un mondo che con gli anni affascina sempre meno i giovani?
beh... i costi certo non aiutano però forse i giovani hanno poca voglia di impegnarsi, vogliono sempre le cose tutte pronte e subito e facili... invece appassionarsi alla nautica è un vero e proprio processo che dura anni, anzi forse non smette mai...
penso che forse hai ragione, io sono uno di quei giovani, ma a differenza di altri da piccolo sognavo le barche e il mare, e adesso ci sto provando a realizzare un sogno, solo che mi accorgo di mille impedimenti dovuti ai costi delle cose, ed alle difficoltà...speriamo bene
timebandit ha scritto:penso che forse hai ragione, io sono uno di quei giovani, ma a differenza di altri da piccolo sognavo le barche e il mare, e adesso ci sto provando a realizzare un sogno, solo che mi accorgo di mille impedimenti dovuti ai costi delle cose, ed alle difficoltà...speriamo bene
beh se piace il mare si trova la forza di superare gli innumerevoli impedimenti e difficoltà.... e credo che tutte le volte che succede qualcosa di storto piccolo o grande che sia.... devi sempre capire perchè è accaduto e se potevi fare qualcosa per evitarlo.... e quindi accumulare esperienza... certo non è facile, ci vuole, appunto... passione!
noi nautici di vecchia data sappiamo bene cosa e successo
provo a spiegarlo a modo mio sapete che non sono un grande scrittore anzi ma le cose le provo a spiegare solo se le ho vissute
30 anni fa solo chi aveva la vera passione o chi aveva molti soldi aveva la barca cioe tipo gobbi 599 per essere dentro tasse 25 cv e 10 o 12 mt chi aveva denaro
poi i primi gommoni da 4.30 con 25 cv alla portata di tutti poco impegnativi si andava in camping si gonfiava e si provava lebrezza con abbastanza potenza questi sono stati i primi a passare alle barche
poi i gommoni a chiglia rigida di 6 mt in su davano limpressione che andare per mare era piu facile ma laumento del prezzo rispetto ad una barca era ecessivo allora solo chi non voleva impegnarsi e pensava alla facilita di guida ma avendo denaro poteva provare era sempre la possibilita di poter portare a casa il mezzo che dava limpressione di piu facile poi quelli sono diventati bravi nella guida e sono passati alla barca e i gommoni grandi sono andati fuori prezzo e il mercato dellusato e drogato se dei ragazzi vogliono cominciare senza impegno i vecchi gommoni abordabili sono ormai cotti e chi li ha pretende dai 400 a 500 euro ne valgono 100 se messi bene e zero euro se cotti i motori 25 cv li vendono a sempre 500 euro o 400 se sono scoasse che il valore efettivo sarebbe 150 euro se messi bene se no bisogna spendere 400 euro per risanarli ma una cosa che si e pagata all'origine un prezzo non si puo chiedere lo stesso prezzo dopo 25 anni dovrebbe essere regalato come ho fatto io a dei ragazzi che volevano provare e adesso hanno la barca perche senza impegno hanno provato e hanno visto che gli piaceva se gli piaceva adesso guardiamo timbandit con quanta dedizione sta sistemando una barca se gli abitassi vicino gli darei una mano
Stefanino ha scritto:noi nautici di vecchia data sappiamo bene cosa e successo
provo a spiegarlo a modo mio sapete che non sono un grande scrittore anzi ma le cose le provo a spiegare solo se le ho vissute
30 anni fa solo chi aveva la vera passione o chi aveva molti soldi aveva la barca cioe tipo gobbi 599 per essere dentro tasse 25 cv e 10 o 12 mt chi aveva denaro
poi i primi gommoni da 4.30 con 25 cv alla portata di tutti poco impegnativi si andava in camping si gonfiava e si provava lebrezza con abbastanza potenza questi sono stati i primi a passare alle barche
poi i gommoni a chiglia rigida di 6 mt in su davano limpressione che andare per mare era piu facile ma laumento del prezzo rispetto ad una barca era ecessivo allora solo chi non voleva impegnarsi e pensava alla facilita di guida ma avendo denaro poteva provare era sempre la possibilita di poter portare a casa il mezzo che dava limpressione di piu facile poi quelli sono diventati bravi nella guida e sono passati alla barca e i gommoni grandi sono andati fuori prezzo e il mercato dellusato e drogato se dei ragazzi vogliono cominciare senza impegno i vecchi gommoni abordabili sono ormai cotti e chi li ha pretende dai 400 a 500 euro ne valgono 100 se messi bene e zero euro se cotti i motori 25 cv li vendono a sempre 500 euro o 400 se sono scoasse che il valore efettivo sarebbe 150 euro se messi bene se no bisogna spendere 400 euro per risanarli ma una cosa che si e pagata all'origine un prezzo non si puo chiedere lo stesso prezzo dopo 25 anni dovrebbe essere regalato come ho fatto io a dei ragazzi che volevano provare e adesso hanno la barca perche senza impegno hanno provato e hanno visto che gli piaceva se gli piaceva adesso guardiamo timbandit con quanta dedizione sta sistemando una barca se gli abitassi vicino gli darei una mano
ti ringrazio per le parole confortanti, sto morendo dalla voglia di metterla in acqua, oggi ho preso il gel-coat, tutti dicono che è molto difficile, avrei bisogno di qualche opinione, apro un post!
e fai bene io lo dato ed viene un po rugosa ma e sempre gelcoat usa paraffina come diceva craken per tirarla meglio comunque quando proverai a pescare la droga arrivera in vena comunque da pesaro a chioggia non e impossibile chissa che non riusciamo una volta ad uscire con la barca mia per farti vedere dal vivo un po di teccniche ma senza promesse magari fuori stagione tipo settobbre che e un buon periodo comunque allinizio prendi pratica sottocosta e piu profficuo e vedi fra gli amici chi e affidabile sulla tenuta di mare non e da tutti sai quante volte dovrai tornare indietro dopo con lesperienza li vedi subito e sono quelli che ti chiederanno perche non li porti a pesca e tu non saprai spiegarti perche non ti viene da portarli via in mare anche se sono di compagnia e simpatici
Ognuno di noi ha avuto uno stimolo, un desiderio irresistibile, per affacciarsi a questo magico mondo della nautica.
Chi per la voglia di nuove e forti esperienze, chi per il piacere di navigare, chi per poter godere appieno, lontano dalle affollate spiagge, di quel meraviglioso dono che il Creatore ha voluto donarci: il mare.
Per me e altri lo stimolo è stato un altro, forse meno accattivante e avventuroso, ma sicuramente potente e misterioso: la pesca.
Tutto ebbe inizio una domenica pomeriggio mentre mi recavo con mia moglie a passeggio per la città.
La riconobbi subito, era il millecento grigio, con le code, del mio amico Arnaldo che si era fermata davanti casa sua e insieme al fratello Marcello, stavano scaricando le attrezzature da pesca.
Erano mesi che non lo vedevo ed io e mia moglie facemmo una deviazione per incrociarli e salutarli.
Con loro ero andato a pescare moltissime volte nei fiumi dei dintorni, catturando dei bellissimi barbi e cavedani, carpe e savette, anguille e pesci gatto, e, mi sarei aspettato che mi mostrassero un cestino con questi pesci.
Invece, dopo i saluti di rito, dalla bauliera apparve un cestino ricolmo di pesci strani, misteriosi, di forme e colori molto diversi da quelli che conoscevo.
Vedendomi perplesso, Arnaldo mi sorrise dicendomi:- Bruno, hai mai sentito parlare di occhiate, saraghi, boghe, sugarelli?
-Si, risposi, sono pesci di mare, ma in mare si sa che non si prende niente.
-Abbiamo provato tante volte anche insieme, aggiunsi, sul molo di Viareggio, ma tolto qualche cefaletto non abbiamo mai preso altro.
- E’ vero Bruno, rispose, ma due mesi fa insieme a Marcello, abbiamo comprato una barca a motore e andiamo a pescare fuori, non molto distanti, ma un po’ al largo e come vedi i risultati non mancano davvero.
Mia moglie cominciava a spazientirsi e vista la piega che aveva preso la discussione disse:- perché non venite domani sera dopo cena a prendere un caffè da noi, potrete parlarne tranquillamente in salotto anziché in mezzo ad una strada.
La sera successiva oltre ad Arnaldo e Marcello, invitai anche il mio amico inseparabile, quasi un fratello, e anche lui accanito pescatore: Roberto.
Non sto a raccontarvi tutto, perché la chiacchierata durò più di due ore; due ore fatte di racconti di catture, di tecniche, di esche, ma in particolare volemmo sapere tutto anche della barca.
Non avendo la minima conoscenza di imbarcazioni, capimmo poco o niente, per cui Arnaldo ci invitò per la successiva domenica di andare a pescare assieme a lui, visto che Marcello non poteva andare.
Durante la settimana preparammo le attrezzature, come ci avevano consigliato, ci procurammo le esche e finalmente arrivò la sospirata domenica.
Ci dirigemmo dunque verso Vada, dove tenevano la barca, con destinazione il bagno SoleMare.
La barca era una lancetta di neppure quattro metri, tenuta sulla spiaggia in posizione rovesciata, mentre in una cabina-box dello stabilimento balneare, c’era il motore, un Selva di 9 cavalli e le dotazioni di sicurezza.
Il serbatoio lo avevamo portato da casa.
In poco tempo la barca fu drizzata, portata in riva al mare, armata e caricata e tramite un remo ci allontanammo da riva.
Il mare era un olio e il motore si avviò quasi subito.
Ci dirigemmo verso il largo di circa un paio di chilometri, o almeno così mi parve, e ad un certo punto spense il motore e gettò a mare l’ancora che era una stagna di plastica riempita di sabbia.
Tirammo fuori le canne, la pastura, le esche e cominciammo a pescare.
Non passarono dieci minuti che i primi pesci fecero la loro comparsa.
Una volta slamati li mettevamo in vivo all’interno di una nassa di rete che ognuno di noi aveva portato da casa e legata sul bordo della barca.
La pesca che praticavamo era con il galleggiante, più o meno come si pesca nei fiumi, di conseguenza le canne ed i mulinelli venivano gestiti con maestria ed i pesci, non molto sospettosi, venivano salpati con una buona frequenza.
Verso mezzogiorno, dopo quasi sei ore, ne avevamo presi almeno tre chili ciascuno e Arnaldo ci disse che era ora di smettere e tornare a riva.
Tra tirare la barca in secco, riporre le dotazione ed il motore, caricare l’auto e tornare, arrivammo a casa alle tre del pomeriggio.
Alle quattro, Roberto, io e le rispettive consorti, eravamo già in viaggio verso Marina di Pisa, Bocca d’Arno, dove un amico di Roberto aveva un cantiere nautico con tanto di marina privata.
Arrivammo sul posto e chiedemmo all’amico di Roberto, Paolo, se avesse una barca usata, piccola, da venderci.
Paolo, prima di proporci qualcosa, volle sapere cosa ci volevamo fare, dove l’avemmo tenuta, se avevamo esperienza e altro ancora.
Viste le risposte ci disse che il mezzo più adatto a noi era un gommone: leggero, sicuro, poco impegnativo.
Casualmente aveva proprio quello che faceva il caso nostro e ci portò a vedere all’interno del suo capannone quella che sarebbe stata la nostra prima barca.
Un gommone Laros Pirelli di circa tre metri, con dotazioni e motore Evinrude di 9,9.
Non ricordo il prezzo, ma ricordo bene la trattativa che durò trenta secondi, tanta era la voglia di avere una barca tutta nostra.
Il martedì il gommoncino era già al SoleMare, e il giovedì successivo, facendo forca al lavoro, andammo a pescare.
che bel racconto, sono quei racconti che fa piacere sentire, è proprio una bella passione, ogni volta che uscite in arca riuscite sempre a pescare qualcosa oppure si fa anche cappotto ogi tanto?
timebandit ha scritto:che bel racconto, sono quei racconti che fa piacere sentire, è proprio una bella passione, ogni volta che uscite in arca riuscite sempre a pescare qualcosa oppure si fa anche cappotto ogi tanto?
Vedi Tim, se la pesca viene indirizzata verso la cattura di pesci di piccola taglia, difficilmente, molto difficilmente, torni senza almeno un chiletto di piccole prede.
Questo naturalmente va bene per le prime volte, per prendere confidenza con la pesca, con la barca, insomma, per capire che i pesci ci sono e che prenderli non è poi così complicato.
Ma, lo sai se hai fatto carp fishing, noi pescatori non ci accontentiamo, vogliamo di più, vogliamo le prede più grandi, sempre più grandi.
Allora nuove tecniche, nuove attrezzature per realizzare i nostri sogni.
Oltre al peso poi cerchiamo anche la qualità del pescato, così, dopo le palamite cerchiamo il dentice e allora tutto diventa difficile ed incerto, arrivano così i primi cappotti, ma, non per questo ci scoraggiamo, anzi, servono da stimolo per migliorarci, raffinarci, sperimentare nuove teorie, insomma: il bello della pesca, perchè, diciamocelo chiaro e tondo, la pesca deve essere anche un po' misteriosa è questo il suo fascino irresisteibile. O no?
caro bruno il tuo racconto mi fa ritornare indietro con i tempi primo gommone blitz 3.20 14 cv volvopenta l'amico che me la venduto si era raccomandato di non usarlo con il mare mosso e di fare un po di esperienza piano piano
arrivati in croazia mi sono fatto accompagnare al porto 2 km di distanza dalla casa dove dormivo messo giu e partito con bora a 100 allora onde alte un metro al primo km il motore si e spento tutti mi guardavano diventare piccolo piccolo e li ho capito che mi sarei dovuto arrangiare smontato il motore in mezzo alla furia del vento che mi portava verso l'isola di pag finalmente visto che la canetta della benzina era schiacciata dal serbatoio li ho capito subito che non bisognava scherzare ma era veramente una responsabilita ,poi un giorno ci siamo trovati io e la mia ragazza che adesso e mia moglie sopra un branco enorme di pesce e ho pensato ma ca...o vuoi che io non sia in grado di prenderli (visto che sono cresciuto li e con il piu bravo prcatore della zona da piccolo avro imparato qualcosa no)e cosi tornato a casa per 10 mesi sono andato nei laghetti a fare esperienza ma non era quello il mio fine perche mi ero gia infatuato del connubbio barca pesca hahaha un giorno mi piacerebbe raccontarne qualcuna ne ho passate di belle con il mare anzi dato che ci sono ne racconto velocemente una
io ho un cognato un po spregiudicato e avendo appena compreto la barca si sentiva come dire un po nprofessore
allepoca dormivamo tutta la compagnia in camping e tutte le sere erano dedicate all'organizzazione pesca per la mattina
una sera decisi in 6 persone con 3 barche sveglia alle 5 per pesca sgombri
ci svegliamo e guardando il tempo come si fa sempre decidiamo che poteva essere pericoloso il vento di libeccio o garbin come lo chiamiamo noi non porta niente di buono e la grossa difficolta e nel ritorno
mio cognato fresco di patente ci sfotteva allora 2 anno subito deciso di tornare a letto ma io e 2 amici con due barche gli abbiuamo retto il gioco continuava a sfotterci perche in televisione dicevano mare calmo e bel tempo
il mio amico con lalte barca valerio mi disse vuoi che lo facciamo? a quel punto io sfidato ho acconsentito gli ho chiesto ma sei sicuro che le televisione dice mare calmo?e lui vai tranquillo
partiamo in 2 barche sotto riva vento forte ma da terra per cuo come sai vento alle spalle sotto riva calmo
dopo 6 mg comincia con onde senza esagerare di 4 mt anche corte ci fermiamo e gli dico affonda l'ancora e lui ma sei matto lamico dellaltra barca allora comincia con la tiritera dai dai che la televisione da mare calmo allora mi fa ma secondo te ce la facciamo a tornare e io guarda non lo so allora finito lo scherzo comincia la serieta
contro vento contro onda 6 mg in 5 ore con lui che ogni 2 minuti stessa domanda na ce la facciamo fra una fioccata e laltra e io sempre non lo so arrivati a riva per entrare nei posti barca in mezzo alle bricole dal vento abbiamo dovuto lrgare una cima di cortesia sulla bitta dietro per fare perno se no il vento ci portava via
timebandit ha scritto:interessante, vedo che vi ha fatto piacere parlare un po delle vostre prime barche..
MOTIVO DI RIFLESSIONE: secondo voi il motivo per cui ci sono sempre meno persone che si accingono a comprare barche e navigare sono i costi elevati o è un mondo che con gli anni affascina sempre meno i giovani?
Sicuramente la crisi economica sta investendo tutti i settori, ed anche la nautica, ma mi fa piacere vedere che da noi la scuola di vela per ragazzi è sempre al completo, alle volte li incontriamo fuori Grado, andiamo in dislocamento per non disturbarli ed è bellissimo vederli impegnati nelle loro regatine !!!
Un mio collega ha dovuto rientrare due giorni prima dalla settimana bianca perchè il ragazzino non ne voleva sapere di rinunciare alla lezione di vela del sabato .........