Il primo giorno (venerdi) siamo usciti in tarda mattinata, causa lavori di preparazione barca e rifornimento carburante, e, nonostante la splendida giornata calda e con mare piatto, non siamo riusciti a procurarci le esche vive, neí sugarelli neí occhiate neí barracuda, e, stanchi di girare a vuoto e nellíimpossibilitaí di pescare senza esche ci siamo fermati per una pennichella in attesa del tramonto, momento ideale per pescare i calamari per il giorno seguente. Il secondo giorno (sabato) sveglia alle 5 e, nonostante la sera prima ci fossimo giaí procurati 5 calamari, ci proviamo ancora e ne prendiamo altri 2, poi alle prime luci montiamo i sabiki e prendiamo una dozzina tra sugarelli e sgombri e anche un pesce lucertola, che finiraí, nel corso della giornata, divorato dai calamari insieme ad un sugarello.
Soddisfatti per la buona scorta di esche ci dirigiamo nella zona di pesca, ma purtroppo si alza un vento molto forte e si fa fatica a stare in pesca, tanto che caliamo solo una canna per evitare casini.
I pesci ci sono e non tardano a farsi sentire, solo che mangiano molto male, mutilano le esche e non riusciamo a ferrarli. Nel frattempo aumenta anche il mare e la giornata si conclude con solo 2 dentici a pagliolo. Rientriamo nel primo pomeriggio per un breve pisolino e, subito prima del tramonto siamo nuovamente fuori per fare i calamari per líindomani.

Il terzo giorno (domenica) sveglia alle 6, abbiamo giaí 7 calamari presi la sera prima che ci attendono nella vasca del vivo, si fa una breve sosta per qualche sugarello col sabiki e finalmente siamo in pesca. La giornata eí decisamente migliore della precedente, cíeí sempre un bel vento e un poí di mare, peroí riusciamo a pescare bene con 2 canne, ed anche i pesci abboccano con piuí convinzione: la prima eí una ricciola di 25 kg che, dopo un combattimento di un buon quarto díora, eí arrivata a galla ìscoppiataî e, nonostante avessimo deciso di rilasciarla, non líabbiamo potuto fare in quanto, pur cedendole filo, non riusciva piuí a ripartire.


Giusto il tempo di imbarcarla e riprendere la marcia che il cicalino della canna ancora in acqua urla a squarciagola, pochi minuti di combattimento ed eí la volta di un bellissimo dentice di 10 kg di finire a pagliolo.


Inneschiamo nuovamente entrambe le canne con 2 bei calamari e, dopo neanche un quarto díora altra partenza decisa con urlo di cicalino: altra ricciola in canna! Questa eí un poí piuí piccola della precedente, per cui la forziamo un poí piuí del solito per chiudere prima il combattimento senza che ne esca troppo stressata, ed infatti arriva a galla ancora combattiva e non in coma come la precedente: terminale in una mano e pinza lunga nellíaltra, si prende líamo conficcato nel labbro, una leggera rotazione del polso ed eccola libera nuotare velocemente verso il fondo. Purtroppo nella fretta di concludere velocemente il combattimento ci siamo dimenticati di farle una foto, comunque, a occhio e croce, saraí stata sui 16 ñ 18 kg.
Riprendiamo a pescare ed abbiamo altri 2 strike: un dentice sui 4 kg e quasi sicuramente uníaltra ricciola, che peroí riesce a rompere il terminale sulle rocce dopo neanche un minuto dalla ferrata.
Rientriamo soddisfatti dopo aver pulito i pesci e ci concediamo il solito pisolino prima di ripartire al tramonto per calamari.

Quarto e ultimo giorno (lunedÏ) sveglia alle 6 con líora legale, abbiamo ben 9 calamari in vasca ma, visto che ci sono in giro tante ricciole decidiamo di proporre qualche esca big per cercare di catturarne qualcuna di taglia. Trainiamo con 2 piccoli rapala lungo una scogliera dove di solito stazionano occhiate e barracuda, ma, dopo oltre uníora abbiamo preso solo uníocchiata di 4 etti per cui rinunciamo e ci portiamo nella zona di pesca. Il mare non eí molto mosso, ma il vento eí piuttosto forte e rende difficile mantenere la rotta alla velocitaí di un nodo, per di piuí con 2 canne in acqua. Sono le 8 e mezza e stiamo pescando da pochi minuti che, senza alcun segnale di preavviso sullíeco parte la prima canna : ricciola!
Come il giorno prima la forziamo per accorciare al massimo il combattimento e poterla rilasciare in buona salute, ma purtroppo, quando líavviciniamo alla barca, vediamo delle nuvolette di sangue uscirle dalle branchie, segno che ha inghiottito il calamaro e líamo eí conficcato in gola. Líago della bilancia si ferma a 15 kg.

Trascorre tranquilla una buona mezzora quando vediamo sullíeco forti segnali di mangianza sul fondo e, mentre stiamo cercando di interpretarli per capire se si tratta di un fitto branco di piccoli pesci appallati o di un branco di pesci di taglia ecco che parte una canna ed il cicalino urla impazzito con una fuga che sembra non voler finire piuí: iniziamo il combattimento con quella che pensavamo fosse una ricciola, non grossa ma estremamente combattiva e giaí eravamo preparati al rilascio con tutte le cure del caso, quando, con grande stupore, ci ritroviamo a galla un bel dentice di 10,5 kg che ovviamente imbarchiamo senza tanti complimenti. Inneschiamo un altro calamaro e ripassiamo sul punto dello strike e, come ci siamo sopra, partono simultaneamente entrambe le canne: doppio strike! Altri 2 bei dentici a bordo. Inneschiamo altri 2 calamari, ritorniamo ancora sul punto eÖ.. ancora doppio strike! Non ci sembra vero, altri 2 dentici a pagliolo!
Guardiamo líorologio e sono solo le 11, in sole 2 ore e mezza abbiamo preso 6 bei pesci, siamo piuí che soddisfatti e decidiamo quindi di smettere di pescare. Peroíanche se non ce lo diciamo apertamente la tentazione di ricalare le canne eí molto forte per entrambi, infatti siamo perfettamente consapevoli che ci basta innescare altri 2 calamari e ripassare nel punto X per avere altri strike, percioí svuotiamo velocemente la vasca del vivo per non correre il rischio di cambiare idea e ridiamo la libertaí a 3 calamari, 1 occhiata e 2 sugarelli, che non hanno sicuramente idea della fortuna che hanno avuto.

Dopo aver pulito i pesci e sistemato la barca per essere tirata in secca per líinvernamento, ci prepariamo al rientro a Milano, e non posso fare a meno di pensare che la prossima uscita di pesca la faroí in Liguria ÖÖÖ