L'occhiata è tra i pesci più diffusi delle acque costiere dell'intero Mediterraneo e anche il più insidiato, preferisce le coste rocciose e le scogliere artificiali dei porti, ma, non disdegna neppure le secche rocciose al largo purchè la profondità di queste sia al massimo sui quaranta- cinquanta metri.
Appartiene alla grande famiglia degli sparidi (chi la accomuna al pesce azzurro è in errore) con corpo ovale schiacciato, di colore argento brillante e due caratteristiche peculiari: Occhi grandi e macchia nera sul peduncolo caudale.
Proprio da questa simpatica striscia nera e da questi occhioni furbi, deve il suo nome scientifico: oblada melanura (occhiata codanera), così sappiamo anche il perchè di questo nome.
Ma haimè, l'occhiata ha anche altre due caratteristiche che sono la dannazione di noi pescatori.
La bocca è dotata di un'acuminata dentatura che sembra fatta apposta a recidere le nostre lenze e lasciarci con un palmo di naso.
L'altra sono le pinne dorsali, ventrali ed anali molto acuminate e robuste per cui la fase di slamatura va fatta con estrema cautela, pena ritrovarsi con le mani bucate e sanguinanti.
Un mio amico di pesca paragona la slamatura dell'occhiata al cogliere una rosa con le sole mani.
Può raggiungere una lunghezza massima di circa 25-30 cm ed un peso di 700 grammi.
La taglia media comunque si aggira sui 300 grammi.
Vive in branchi anche numerosi di individui che hanno la medesima taglia ed essendo onnivora si ciba di quello che trova.
Si riroduce in primavera e durante la vita cambia sesso più volte; alcuni esemplari sono addirittura eramfroditi.
Si può insidiare sia da riva che dalla barca in mille modi e maniere, lo scopo di questo 3d è quello di far raccontare a chi lo desidera in quale modo le pesca.
