Una mattina di fine maggio di qualche anno fa, partimmo dal porto di Terracina con un ex peschereccio di 15 mt. allestito a barca per subacquei, diretti al porto di Talamone che sarebbe stata la base del nostro diving galleggiante; giornata stupenda, mare forza olio pieno di gasolio e motore appena revisionato, tutti i presupposti per un viaggio tranquillo e così fù fino a quando, arrivati vicino a S.Marinella, sentimmo un forte rumore improvviso e la barca vibrare in maniera spaventosa

. Arrestato il motore cercammo di capire cosa fosse successo, ma essendo tutti poco esperti non focalizzammo subito il problema

; in quei momenti pensammo di tutto e di più, poi mettendo in moto e notando che a folle funzionava perfettamente, capimmo che il problema era all’elica o alla linea d’asse. Uno a caso (io)

fui incaricato di andare a controllare cosa fosse successo, quindi con maschera e pinne, indossando solo una magliettina contro il freddo (noi furbi non avevamo portato nessuna attrezzatura), scesi in acqua per controllare e vidi una grossa cima tutta attorcigliata intorno all’elica e pur provando con tutta la mia forza (a quei tempi ero giovane e forte

) a tirar via quella cima, non riuscii a spostarla di un centimetro. Intanto la barca fortunatamente scarrocciava verso terra, e su un fondale di circa 20 mt gettammo l’ancora. Per fortuna tramite cellulare

chiamammo dei nostri amici che avevano un diving a Riva di Traiano che ci portarono un’attrezzatura completa e armato di mutino, bombola e seghetto, dopo circa 20 minuti di lavoro riuscii a liberare l’elica, dopodichè entrati in porto a S.Marinella (si era fatta ormai sera) ci consolammo con una ricca cena a base di pesce presso un ristorantino locale. Morale della storia? Avere sempre un piccolo gruppo ARA in barca per risolvere questi piccoli problemi.
Qualcuno di voi ha avuto lo stesso problema? E come lo ha risolto, aspetto i vostri post
